REPOWER

Relazione del CEO

Kurt Bobst, CEO:

«Il risultato operativo segue la situazione estremamente complessa del mercato dell'elettricità. Ora più che mai vi è una grande richiesta di nuove offerte e nuovi servizi»

Un risultato penalizzato dal mercato e da fattori straordinari

La cattiva situazione economica e i bassi prezzi sul mercato energetico hanno pesato sull'esercizio 2012. Repower ha conseguito un risultato operativo di 81 milioni di franchi, nettamente inferiore all'esercizio precedente, e un utile di 31 milioni di franchi. L'azienda prevede una situazione ancora difficile e per questo motivo sta adeguando i processi e le strutture aziendali, concentrando al contempo gli investimenti.

Gli effetti della crisi dei debiti e della crisi economica nell'area euro sono stati determinanti anche per l'esercizio 2012. La contrazione economica è sfociata in un calo della solvibilità dei clienti e ha avuto ripercussioni sulla domanda di energia elettrica che in Europa si è nuovamente attestata al di sotto dei valori registrati prima della crisi finanziaria ed economica. Sul mercato italiano, dove il Gruppo genera due terzi del volume di vendita, la domanda è scesa addirittura del 3% rispetto all'esercizio precedente. La soglia minima di CHF 1,20 stabilita dalla Banca Nazionale Svizzera per il cambio con l'euro ha portato più sicurezza nella pianificazione per le imprese svizzere, ma le pressioni sui prezzi restano forti.

Sull'attività operativa ha avuto ripercussioni estremamente penalizzanti l'andamento dei prezzi praticato sul mercato energetico. Dopo la scelta di modelli d'incentivazione sbagliati, il costo dell'elettricità da fonti rinnovabili risulta artificiosamente basso, al punto che il prezzo di mercato ha perso qualsiasi correlazione con i costi di produzione. Il prezzo dell'energia elettrica per MWh negoziato alla Borsa di Lipsia nel 2012 è crollato di 20 CHF rispetto al prezzo medio degli ultimi cinque anni (cfr. grafico a pagina 7).

Nell'attuale dibattito politico sul futuro dell'energia si percepisce una forte insicurezza. Il settore energetico si rende conto di trovarsi sospeso in bilico tra esigenze economiche, ecologiche e sociali. La situazione si profila anche più complessa, dato che è pressoché impossibile prevedere lo sviluppo di determinati fattori. Tanto per fare solo due esempi, oggi non si sa ancora come evolverà il quadro normativo e con quale velocità matureranno sul mercato nuove tecnologie. Ai fini della sicurezza dell'approvvigionamento energetico si devono stabilire al più presto le basi giuridiche in modo che gli attori dispongano di condizioni quadro affidabili almeno in campo normativo. Notiamo inoltre che i progetti concreti per la realizzazione di nuove centrali elettriche vengono utilizzati per amplificare dibattiti su questioni di principio. I dibattiti possono sicuramente essere considerati un segno di sana democrazia e in tal senso vanno apprezzati, ma nell'attuale fase di profondo cambiamento del settore energetico non si devono trascurare i principi tecnici dell'approvvigionamento. Le prese di posizione ideologiche non aiutano a progredire, servono piuttosto prospettive globali e obiettive.