Criteri di valutazione e principi contabili

Principi

La redazione del bilancio richiede l'effettuazione di stime e assunzioni da parte del Consiglio d'Amministrazione e della Direzione. Queste hanno effetto sui valori patrimoniali e sui debiti iscritti a bilancio, nonché sui costi e i ricavi. Le stime e le relative ipotesi si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e vengono adottate quando il valore contabile delle attività e delle passività non è facilmente desumibile da altre fonti (per esempio i prezzi di mercato). I risultati che si consuntiveranno potrebbero pertanto differire da tali stime. Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di eventuali variazioni sono rilevati e resi noti nell'esercizio in cui la revisione viene effettuata. Le stime e le assunzioni riguardano in particolare la svalutazione delle attività, la vita utile e il valore residuo delle attività materiali e immateriali, nonché la definizione dell'entità degli accantonamenti. I valori contabili di queste voci sono indicati nel bilancio.

Immobili, impianti e macchinari

Immobili, impianti e macchinari sono rilevati al costo storico, al netto dei relativi ammortamenti accumulati e di eventuali svalutazioni, e comprensivi dei costi accessori direttamente imputabili e necessari alla messa in funzione del bene per l'uso per cui è stato acquistato. Singole componenti rilevanti sono iscritte e ammortizzate separatamente. L'ammortamento è calcolato in quote costanti in base alla vita utile stimata del bene, oppure, per gli impianti destinati alla produzione di energia, al massimo in base alla durata delle concessioni.

Per la stima della vita utile sono considerati anche eventuali valori residui. La vita utile e i valori residui sono analizzati una volta all'anno. Se un bene patrimoniale viene venduto o non porta più alcun profitto economico viene stornato dalle immobilizzazioni. I proventi o gli oneri che ne derivano (differenza tra l'eventuale prezzo di vendita e il valore contabile netto dell'impianto stornato) sono rilevati a Conto economico nello stesso esercizio in cui il bene è stato stornato.

La vita utile di volta in volta stimata corrisponde alle raccomandazioni del settore stabilite dall'Associazione delle aziende elettriche svizzere ed è riportata nello specchietto sottostante per categoria:

Categoria Categoria Vita utile
Impianti di produzione 20–80 anni, a seconda del tipo di impianto e della durata delle concessioni
Reti 15 – 40 anni
Terreni Illimitata; eventuali svalutazioni sono registrate immediatamente
Immobili 30 – 60 anni
Macchinari e mobilio 3 – 20 anni
Costruzioni in corso Riclassificazione al momento della messa in esercizio; eventuali svalutazioni sono registrate immediatamente.

Investimenti in lavori di rinnovo o per l'ottimizzazione degli impianti sono capitalizzati se ne allungano considerevolmente la vita utile, se ne aumentano la capacità originaria o se ne migliorano sostanzialmente la qualità della produzione. Interventi per riparazioni o che si inseriscono nell'ambito della manutenzione ordinaria dei fabbricati e degli impianti sono addebitati direttamente ai costi. I costi per grandi revisioni periodiche vengono capitalizzati e ammortizzati.

Per costruzioni in corso si intendono immobilizzazioni materiali non ancora completate. Durante la fase di costruzione queste posizioni non vengono ammortizzate. Eventuali svalutazioni sono registrate immediatamente. I costi per interessi relativi alle costruzioni in corso sono capitalizzati assieme agli usuali costi di acquisto e di fabbricazione.

Ad ogni data di chiusura si verifica se vi siano indicatori di svalutazione sulle immobilizzazioni materiali. In caso affermativo si determina il valore recuperabile e si stabilisce l'ammontare della svalutazione. Se il valore recuperabile – corrispondente all'importo più elevato fra fair value, al netto dei costi di vendita, e valore d'uso – è inferiore al valore contabile, quest'ultimo è ridotto al valore recuperabile. Il valore d'uso di un bene è calcolato in base ai futuri flussi di cassa, generalmente stimati per un periodo di cinque anni, e alle rispettive proiezioni estrapolate per gli anni successivi. I flussi di cassa vengono scontati applicando un adeguato tasso d'interesse prima delle imposte sul reddito. Qualora i motivi alla base di una precedente svalutazione dovessero venir meno, si procede a una rivalutazione, al massimo fino al valore contabile estrapolato in conformità al piano.

Avviamento da aggregazioni di imprese

Le aggregazioni di imprese sono rilevate utilizzando il metodo dell'acquisto (purchase method), ove il goodwill corrisponde alla differenza, alla data di scambio, tra il costo di acquisto e il fair value di valori patrimoniali, debiti e passività potenziali identificabili della società rilevata. I costi di acquisto comprendono tutti gli indennizzi che sono stati pagati per l'acquisizione della società rilevata. Sono inoltre inclusi i costi d'acquisto differiti eventualmente rivalutati al fair value.L'eventuale differenza negativa del costo di acquisto rispetto al fair value è rilevata a Conto economico a partire dalla data di scambio. Nel caso di acquisizioni di partecipazioni in società collegate o in imprese a controllo congiunto il goodwill corrisponde alla differenza fra il costo di acquisto e il fair value pro quota del capitale proprio identificabile. Questo goodwill è rilevato a bilancio alla voce «Partecipazioni in società collegate e in imprese a controllo congiunto».

Al momento dell'acquisizione il goodwill è allocato a un'unità genera-trice di cassa allo scopo di verificarne il valore intrinseco. Un'unità generatrice di cassa corrisponde al più piccolo gruppo in seno a un'azienda, in grado di verificare il valore intrinseco del goodwill per ragioni interne di gestione. Il goodwill è verificato almeno una volta all'anno per determinare un'eventuale svalutazione. Qualora, conformemente allo IAS 36, il valore contabile dell'unità dovesse essere superiore al valore recuperabile, la svalutazione è rilevata a Conto economico nel periodo in esame.

Attività immateriali

Le attività immateriali sono rilevate al costo di acquisto e possono avere una vita utile definita o indefinita. L'ammortamento dei beni immateriali con una vita utile definita è calcolato a quote costanti in base alla vita utile stimata, che è riesaminata a ogni chiusura di bilancio. Al momento del calcolo degli ammortamenti vengono sempre considerati i valori residui attesi. Qualora vi fossero indicatori di svalutazione si procede al calcolo del valore recuperabile, analogamente a quanto indicato per la voce Immobili, impianti e macchinari, e alla stima del valore intrinseco.Le stime della vita utile rientrano, per le singole categorie, nei seguenti ordini di grandezza:

Relazioni con clienti 13-15 anni

Marchi (nota 10) 15 anni

Altre immobilizzazioni immateriali 3 – 5 anni

I beni patrimoniali immateriali con una vita utile indefinita non sono ammortizzati; il valore intrinseco di questi beni è sottoposto a un riesame annuale. Se si verificano eventi che indicano che si debba passare da una vita utile indefinita a una vita utile definita, tale cambiamento va tenuto in considerazione e reso noto nel periodo in esame. Qualora vi fossero indicatori di svalutazione si procede al calcolo del valore recuperabile, analogamente a quanto indicato per la voce Immobili, impianti e macchinari. Eventuali svalutazioni sono registrate a Conto economico. Annualmente si procede inoltre alla verifica della valutazione di vita utile.

Partecipazioni in società collegate e in imprese a controllo congiunto (joint ventures)

Le partecipazioni in società collegate sono consolidate secondo il metodo del patrimonio netto. Per partecipazioni in società collegate si intendono quelle nelle quali il Gruppo non ha il potere di determinare le politiche finanziarie o operative ma ha un'influenza notevole. Sono consolidate secondo il metodo del patrimonio netto anche le imprese a controllo congiunto (joint venture). Si tratta di partecipazioni in impianti di produzione dai quali gli azionisti si sono impegnati a ritirare, a prezzi di produzione e proporzionalmente alla quota detenuta, l'energia qui generata.

L'inclusione di società collegate e imprese a controllo congiunto rilevanti implica la stesura di conti redatti in base agli IFRS. Laddove non sussistono chiusure di bilancio come richiesto, occorre allestire conti transitori. Il giorno di chiusura dei conti delle società a controllo congiunto è il 30 settembre e non corrisponde quindi a quello di Repower. Eventi importanti che si verificano fra il giorno di chiusura dell'impresa a controllo congiunto e quello di Repower sono considerati nel bilancio.

Attività finanziarie

Le attività finanziarie comprendono disponibilità liquide, attività finanziarie correnti (titoli e altri strumenti finanziari), crediti, ratei e risconti attivi (solo poste anticipative) e altre attività finanziarie non correnti. Al momento della prima iscrizione in bilancio tutte le attività finanziarie sono valutate al fair value tenendo conto dei costi di transazione, direttamente ascribili al valore patrimoniale; per le successive valutazioni si applicano le prescrizioni dello IAS 39. Tutti gli acquisti sono contabilizzati alla data di regolamento. Disponibilità liquide, crediti nonché ratei e risconti attivi (anticipativi) sono allocati alla categoria «finanziamenti e crediti» (loans and receivables) e rilevati a bilancio al costo ammortizzato. In virtù dei termini di scadenza brevi si utilizza come fair value il valore contabile.

Le attività finanziarie correnti (titoli e altri strumenti) contabilizzate nell'attivo circolante sono allocate alla categoria «detenuti a scopo di negoziazione» (held for trading) e designati al fair value. Gli utili o le perdite sono rilevati a Conto economico. Le attività finanziarie non correnti a tasso fisso sono allocate alla categoria «finanziamenti e crediti» e iscritte a bilancio al costo ammortizzato. I pagamenti a lungo termine per il ritiro di certificati verdi sono allocati alla categoria «Inizialmente riqualificati al fair value attraverso utili e perdite» al fine di evitare incongruenze nella valutazione. Questa posizione è valutata sulla base di un modello sui dati di mercato osservabili. Tutti gli altri strumenti finanziari che figurano tra le attività finanziarie non correnti sono allocati alla categoria «Disponibili per la vendita» e iscritti a bilancio al fair value. I titoli correnti a tasso fisso sono valutati al fair value alla data di chiusura del bilancio, così come le azioni e gli altri titoli che danno diritto a una partecipazione e per cui esiste un mercato attivo. Le rettifiche di valore non realizzate delle immobilizzazioni finanziarie disponibili per la vendita sono rilevate a patrimonio netto. In caso di vendita, o di altro tipo di alienazione, le rettifiche di valore accumulate a patrimonio netto dal giorno dell'acquisizione sono iscritte tra i proventi finanziari dell'esercizio corrente. In caso di una diminuzione significativa o duratura del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale disponibile per la vendita, il cui valore dovesse scendere al di sotto del costo di acquisto, la relativa rettifica di valore è rilevata a bilancio.

Le attività finanziarie non iscritte a bilancio al fair value sono sottoposte a verifica alla fine di ogni esercizio, al fine di individuare eventuali svalutazioni. Qualora vi siano segnali evidenti di una svalutazione, quali fallimento, ritardi nei pagamenti o altre difficoltà finanziarie importanti da parte di fornitori o debitori si procede a un calcolo della svalutazione. Per le attività finanziarie fruttifere rilevate a bilancio al costo ammortizzato, l'ammontare della svalutazione è determinato calcolando la differenza tra il valore contabile e il valore attuale minimo del futuro flusso di mezzi atteso, attualizzato al tasso d'interesse originario applicato al bene finanziario. Per le altre attività finanziarie iscritte a bilancio al prezzo ammortizzato la svalutazione è determinata in base alla differenza tra il valore contabile e il valore attuale minimo del futuro flusso di mezzi atteso, attualizzata alla redditività corrente sul mercato di un oggetto paragonabile. Al contrario della rettifica di valore sopra descritta, una svalutazione è imputata a Conto economico immediatamente dopo la sua individuazione.

Crediti commerciali nei confronti di clienti che al contempo sono anche fornitori sono calcolati tra i debiti commerciali, sempre che tale prassi sia prevista da contratto, che sia prevista dalla relative fatture e che sia conforme alla legge.

Le attività finanziarie non vengono più iscritte a bilancio nel caso in cui diritti, doveri, opportunità e rischi derivanti dalla proprietà siano stati completamente ceduti.

Posizioni held for trading / valori di sostituzione

Contratti in forma di operazioni a termine (forwards, futures) stipulati con l'intento di ottenere un utile o un margine commerciale (held for trading) definiti attività/passività possedute per la vendita, sono considerati strumenti finanziari e trattati secondo le direttive IAS 39. Alla chiusura del bilancio tutti gli strumenti finanziari derivati ancora aperti e legati al commercio di energia sono valutati al fair value e i valori di sostituzione positivi e negativi sono imputati alle attività e alle passività. Per la valutazione dei contratti aperti si ricorre ai dati di mercato delle borse elettriche (p. es. quelli della EEX di Lipsia). Per la restante parte, composta di contratti per i quali non sussiste un mercato liquido, la valutazione avviene sulla base di un modello di calcolo.

Il netting di transazioni correnti con valori di sostituzione positivi e negativi avviene quando i contratti prevedono regolamentazioni in questo senso e qualora la fatturazione sia legalmente permessa. Il risultato realizzato o non realizzato di queste transazioni viene riportato al netto alla voce «Ricavi da commercio di energia con prodotti derivati».

Per ridurre i rischi di tasso di cambio, alla fine dell'esercizio in esame possono esserci contratti a termine in divisa in euro aperti. Inoltre possono essere stipulati interest rate swaps per coprire i rischi di tasso di interesse su finanziamenti a tasso variabile. Tali strumenti finanziari sono valutati al fair value alla data di chiusura. A livello contabile i contratti a termine in divisa sono trattati come strumenti finanziari derivati, ai sensi dello IAS 39. Qualora i valori siano positivi questi sono considerati tra i valori di sostituzione alla voce Titoli e altri stumenti finanziari e Altre attività finanziarie. Qualora siano negativi sono considerati tra le Passività correnti e non correnti. Alla data di chiusura tutti i crediti e i debiti da contratti a termine in divisa sono valutati al fair value. Le rettifiche di valore sono iscritte a Conto economico tra i proventi e gli oneri finanziari.

Rimanenze

Le rimanenze includono il materiale destinato a garantire la realizzazione delle prestazioni del Gruppo (per esempio combustibili, parti di ricambio e materie di consumo) e i certificati di energia elettrica. Se non detenute a scopo di negoziazione, le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo e il valore netto di presumibile realizzo. La configurazione di costo utilizzata è il costo medio ponderato. Per valore netto di presumibile realizzo si intende il prezzo di vendita stimato nel normale svolgimento delle attività al netto dei costi stimati per realizzare la vendita. Le rimanenze detenute a scopo di negoziazione sono valutate al fair value, al netto dei costi stimati per realizzare la vendita.

Azioni proprie e buoni di partecipazione

Le azioni proprie e i buoni di partecipazione sono detratti nel patrimonio netto. Come previsto dagli IFRS l'acquisto, la vendita, l'emissione o la riscossione di strumenti del patrimonio netto propri non vengono iscritti a Conto economico, bensì nel patrimonio netto.

Accantonamenti

Gli accantonamenti sono rilevati quando, in presenza di un'ob- bligazione legale o implicita nei confronti di terzi, derivante da un evento passato, è probabile che per soddisfare tale obbligazione si renda necessario un esborso di risorse il cui ammontare sia stimabile in modo attendibile. Se si prevede che una parte o l'importo totale dell'accantonamento venga restituito (per esempio tramite un contratto assicurativo), questo importo viene registrato separatamente come bene patrimoniale nella misura in cui il rimborso è praticamente certo. Qualora l'effetto sia significativo, gli accantonamenti sono determinati attualizzando i flussi finanziari futuri attesi a un tasso di sconto al lordo delle imposte che riflette la valutazione corrente del mercato del costo del denaro in relazione al tempo e, se applicabile, il rischio specifico attribuibile all'obbligazione. Gli accantonamenti sono iscritti a bilancio al flusso di cassa atteso alla data di riferimento e sono riesaminati e aggiornati ogni anno sulla base degli ultimi sviluppi.

Passività finanziarie

Le passività finanziarie comprendono le passività finanziarie correnti e non correnti, le altre passività correnti e i ratei e risconti passivi (solo posizioni anticipative). Le passività finanziarie sono valutate inizialmente al fair value, tenendo conto dei costi di transazione direttamente ascrivibili alle passività. Successivamente la valutazione avviene secondo le regole della categoria «Altre passività» (other liabilities); ne sono esclusi i valori di sostituzione negativi dei derivati energetici, che sono trattati in modo analogo ai valori di sostituzione positivi dei derivati energetici.

Le passività finanziarie non correnti sono iscritte a bilancio al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell'interesse effettivo. Per i prestiti a tassi d'interesse variabili relativi alla realizzazione della centrale a ciclo combinato di Teverola, nell'esercizio in esame esistevano interest rate swap per la copertura delle variazioni dei tassi (hedge accounting). Gli interest rate swap sono utilizzati per le garanzie legate al flusso dei pagamenti (cash flow hedge). La rettifica di valore è imputata al patrimonio netto come adeguamento del valore di mercato degli strumenti finanziari.

Le altre passività correnti e i ratei e risconti passivi sono rilevati a bilancio al valore ammortizzato. Tutte le altre passività finanziarie correnti sono imputate al costo ammortizzato. Sono escluse le passività derivanti da contratti correnti a termine in divisa, che vengono valutate al fair value. Le rettifiche di valore sono iscritte a Conto economico tra i proventi o gli oneri finanziari.

Debiti commerciali nei confronti di fornitori che al contempo sono anche clienti sono calcolati tra i crediti commerciali, sempre che tale prassi sia prevista da contratto, che sia prevista dalle relative fatture e che sia conforme alla legge.

Altre passività non correnti

Le altre passività non correnti si riferiscono ai diritti di utilizzo. Si tratta di obbligazioni contrattuali che possono essere adempiute solo tramite l'utilizzo, da parte di terzi, di impianti. Queste non rientrano tra le passività finanziarie e sono stornate in quote costanti sull'arco della vita utile del singolo impianto.

Istituti di previdenza professionale

Alla data di chiusura i dipendenti di Repower in Svizzera erano affiliati alla Cassa Pensione Energia (CPE) . Si tratta di istituti di previdenza giuridicamente indipendenti che si basano su piani a benefici definiti o su piani a contribuzione definita (primato delle prestazioni o dei contributi).

Gli obblighi del Gruppo derivanti da piani di previdenza orientati ai benefici per i dipendenti e i relativi costi sono calcolati secondo il metodo della proiezione unitaria del credito (noto anche come il metodo dei benefici). In conformità ai risultati delle stime attuariali alla data di chiusura del bilancio, determinati separatamente per ciascun piano, i costi totali per la previdenza pensionistica sono suddivisi lungo la rimanente vita lavorativa media prevista dei dipendenti partecipanti al piano e rilevati nel Conto economico. Gli obblighi di previdenza si calcolano secondo il valore monetario previsto delle prestazioni pensionistiche stimate per il futuro, in considerazione dei tassi d'interesse per prestiti statali che hanno una durata residua pressoché simile a quella del debito. Gli utili o le perdite attuariali sono rilevati come proventi o oneri lungo la rimanente vita lavorativa media prevista dei dipendenti partecipanti al piano a meno che gli utili o le perdite attuariali cumulati e non rilevati siano superiori al 10% del maggiore tra il valore dell'obbligazione a benefici definiti (primato delle prestazioni) e il fair value delle attività a servizio del piano (primato dei contributi).

I dipendenti delle società estere del Gruppo sono assicurati in istituti statali di previdenza sociale indipendenti dal Gruppo. A parte i piani pensionistici appena menzionati, nel Gruppo non vi sono altre prestazioni di entità rilevante a lungo termine per il personale.

Passività potenziali

Non sono state iscritte a bilancio le passività potenziali o esistenti per le quali un esborso di capitale è stimato come poco probabile. Nell'allegato al bilancio consolidato si riportano invece tutti gli impegni contrattuali e le garanzie esistenti alla data di chiusura del bilancio.

Operazioni di pagamento basate sulle azioni

Non vi sono né programmi che prevedono la partecipazione dei dipendenti nella società, né altre operazioni di pagamento basate su azioni.

Leasing finanziari e operativi

Nel periodo in esame e in quello precedente non sussistevano rapporti di leasing finanziario. L'outsourcing dei servizi informatici prevede un leasing operativo per l'hardware. Persistono contratti di noleggio nei confronti di terzi. I versamenti minimi previsti dal contratto di leasing sono esposti nelle note di commento. I pagamenti per rapporti di leasing operativo sono rilevati come oneri in quote costanti per l'intera durata del rapporto di locazione.

Imposte sul reddito

Le imposte sul reddito includono imposte sul reddito correnti e differite. Le imposte correnti sono calcolate partendo dall'aliquota attuale sull'utile annuo indicato nel Conto economico di ogni singolo bilancio.

Le imposte sul reddito differite sono calcolate sulle differenze temporanee tra i valori patrimoniali iscritti nel Bilancio consolidato e i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali, applicando il cosiddetto «metodo integrale», in linea con quanto previsto dai principi contabili IFRS, che si concentra sulle differenze temporanee, ossia sulle differenze tra il valore fiscale di un valore patrimoniale o di una passività e il corrispondente valore contabile nello stato patrimoniale. Il valore fiscale di un valore patrimoniale o di una passività è l'importo da attribuire a questo bene patrimoniale o passività per scopi fiscali.

L'iscrizione di attività per imposte differite è effettuata quando il loro recupero è probabile, cioè quando si prevede che possano rendersi disponibili in futuro imponibili fiscali sufficienti a recuperare l'attività.

Ricavi

I ricavi sono rilevati sulla base di operazioni di vendita e prestazioni di servizi forniti a terzi, al netto di riduzioni di prezzo, imposte sulle vendite e imposte sul valore aggiunto. I ricavi sono rilevati a Conto economico al momento del regolamento della fornitura o della prestazione.

I contratti di energia stipulati per la gestione dei propri impianti di produzione di energia elettrica e i contratti per l'acquisizione di energia per la fornitura fisica ai clienti sono trattati come transazioni «own use» ai sensi dello IAS 39 e di conseguenza rilevati al valore lordo alle voci «Ricavi da vendita di energia» e «Acquisto di energia».

I contratti d'energia stipulati con l'intento di ottenere margini di guadagno sono trattati come transazioni «held for trading» ai sensi dello IAS 39 e riportati al valore netto alla voce «Ricavi da commercio di energia con prodotti derivati».

Tutte le posizioni held for trading del commercio di energia sono rilevate al fair value alla data di chiusura e i valori di sostituzione positivi o negativi sono riportati tra le attività e le passività. Il risultato, realizzato o non realizzato, di queste transazioni è riportato al valore netto alla voce «Ricavi da commercio di energia con posizioni held for trading».

Costi per interessi

Di norma i costi per interessi sono rilevati come oneri nel periodo in cui sono dovuti. I costi per interessi sono capitalizzati quando sono in diretta relazione con l'acquisizione o la costruzione di un bene patrimoniale per un periodo prolungato. Gli interessi capitalizzati sono calcolati sull'importo effettivamente pagato nel periodo che va dall'inizio dell'attività di acquisizione o di costruzione fino all'utilizzo dell'impianto.